Il Tricholoma georgii è conosciuto anche con altre denominazioni: "fungo saetta", per via della sua innata abitudine a nascere e scomparire in breve tempo, e "fungo di San Giorgio", perché sembra che la sua comparsa coincida con la festa di questo santo, il 23 aprile.
Il prugnolo cresce specialmente in zone alto collinari e montane, ai margini dei boschi, in radure, prati e campi, lungo le siepi o in mezzo agli arbusti e predilige i terreni tenuti puliti dal pascolo degli animali.
Cresce in gruppi numerosi, in cerchi o semicerchi detti "cerchi delle streghe", ha il cappello spesso con i bordi rivolti all’interno, il colore è bianco-crema, le lamelle e le gambe bianche, aroma e gusto di farina.
La raccolta del prugnolo, da metà aprile a metà giugno, non è esente da rischi: ricoperto di erba, non è ben visibile e il cercatore è costretto a tastare il terreno con un bastone per evitare spiacevoli incontri con le vipere che, al mattino, se ne stanno accovacciate al sole nei luoghi del prugnolo, immobili, pronte a scattare se vengono molestate sulla testa.
È consigliata la raccolta dei soli esemplari piccoli e ancora chiusi, carichi dell’intensità aromatica che viene altrimenti perduta per effetto del naturale processo di esposizione al sole e di essiccazione.
Molteplici gli impieghi del prugnolo in cucina: sulle tagliatelle, per la preparazione di tartine o frittate, per zuppe molto profumate oppure cotto al forno; inoltre può sostituire gli champignon in molte ricette.