Il raviggiolo, attualmente di sola produzione familiare, è un formaggio a base di latte intero vaccino e ovi-caprino, di forma rotondeggiante, senza crosta, con pasta morbida color bianco latte, tenerissima, dal sapore dolce e delicato.
Si consuma fresco senza richiedere nessuna stagionatura.
Viene prodotto in tutto il Montefeltro, da ottobre ad aprile.
Nei secoli scorsi era considerato una vera prelibatezza e non mancava mai nelle tavole imbandite e nei banchetti.
A testimonianza della sua notorietà rimane il proverbio "chi non è marzolino sarà raviggiolo" per indicare la fatalità del destino.
La sua preparazione prevede che si lasci raffreddare di qualche grado il latte appena munto aggiungendovi caglio.
Dopo trenta minuti si forma la cagliata, che non viene rotta ma prelevata in piccole quantità con un mestolo e posta a scolare su stuoie oppure su foglie di fico, di cavolo o di felce, da cui il termine "felciata", sinonimo di raviggiolo.
La salatura, non sempre effettuata, avviene con pochissimo sale.