Convento di San Girolamo - Museo delle arti rurali
Sant'Agata Feltria
Di particolare interesse la Chiesa della Beata Vergine delle Grazie ed il museo delle arti rurali.



Convento di San Girolamo - Museo delle arti rurali

La chiesa annessa al convento di San Girolamo dedicata alla Beata Vergine delle Grazie, si erge su di un colle, dominato dal bel campanile romanico, restaurato dall'archietto Botticelli Santi nel 1875, con bifore alla lanterna e finestre strombate tutto sesto lungo la verticalità. Il portico ha delle colonnine ottagonali ed è sormontato da un occhio in arenaria.

Finanziarono la costruzione i marchesi Fregoso come si può notare dagli stemmi sull'ancona dell'altare maggiore e le quattro lettere F.F.F.F. (Federicius Fregosius Fecit Fieri); la prima pietra venne posta il 15 Agosto 1560.

Officiata fin dai primi tempi dai padri Gerolimini, questi non vi si trasferirono che dopo la frana del 1604 che distrusse il loro Convento a Fontescarino.

La chiesa, già detta della Beata Vergine delle Grazie, fu dedicata a San Girolamo nel 1610 quando i Fregoso commissionarono a Pietro Berettini da Cortona la meravigliosa Pala del Santo che si trova nell'altare maggiore.
Nell'opera figura la Beata Vergine col Bambino, a sinistra c'è S.Girolamo genuflesso che tiene tra le mani un grosso libro appoggiato sulla folta criniera del leone che gli è accosciato ai piedi. A destra vi è S.Cristina il cui nome sta scritto sullo scollo della tunica e che s'inginocchia e si appresta a ricevere dal piccolo Gesù il premio della palma. Un capolavoro miracolosamente intatto, forse la più importante opera d'arte di tutto il territorio santagatese.

All'interno della Chiesa è conservata inoltre un'immagine della Madonna di Fontescarino. La leggenda vuole che l'immagine fu trovata da un contandino mentre arava il suo campo; l'aratro, incontrando un ostacolo si fermò e il contadino cominciò a scavare trovando uno spesso lastrone di pietro. Appena toltolo dalla terra, i buoi s'inginochiarono: era apparsa l'immagine della Madonna che si venerava nell'antichissima chiesa di Fontescarino distrutta da tempo. Questa immagine fu poi portata processionalmente dal popolo nella chiesa di S. Girolamo.

Da allora ogni 8 settembre si festeggia a Sant'Agata la Natività della Madonna portando in processione il bassorilievo, chiamato anche "Madonna della rondine", che è tenuta tra le mani del bambin Gesù.

 

Fonte: www.santagatafeltria.info

 

il Museo delle Arti Rurali si compone di due sezioni: la sezione di arte sacra, che riunisce le suppellettili e i paramenti, di notevole pregio artistico, provenienti dalla chiesa e dal convento di San Girolamo, e la sezione di arte rurale, che ha finalità sociali e rieducative e si propone di rinnovare l'insegnamento di padre Marella, il quale negli anni 1950-1970 raccolse nell'ex convento orfani, disabili e diseredati, insegnando loro l'arte contadina.

Accanto all'esposizione di manufatti realizzati dall'artigianato contadino locale, il museo accoglie infatti vere e proprie sale-laboratorio dove tutti coloro che sono interessati, e in particolare ragazzi portatori di handicap, acquisiscono abilità manuali e apprendono gli antichi mestieri rurali trasmessi dagli anziani del luogo.

Sono oggetto di insegnamento le attività di ebanisteria, per il recupero dei mobili d'arte povera, di tessitura, effettuata con telai e altri strumenti appartenenti alla tradizione, di decorazione e stamperia mediante l'uso di stampi lignei e di colori naturali. E' inoltre possibile apprendere le arti della lavorazione dei cesti, del vasellame e del ferro battuto. Nel museo è sito anche un archivio-biblioteca al quale fa capo una scuola interna di rilegatoria e di fabbricazione della carta con prodotti naturali.



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