Il Forte Rinascimentale di San Leo domina dall'alto il borgo abitato di San Leo sfoggiando il suo splendore
architettonico che ne fa una delle più celebrate testimonianze di arte
militare, in una cornice di storia e di arte tra le più belle d'Italia.
Conosciuto soprattutto come prigione dell'alchemista Conte di Cagliostro oggi all'interno del Castello potete trovare il Museo della Fortezza con un'esposizione d'armi risalenti al passato più o meno remoto ed una pinacoteca.
Orario Fortezza/Opening times
Orario in vigore dal 1/10/2013 al 3/11/2013. La biglietteria chiude 45 minuti prima
Dal Lunedì al Venerdì
9.30-13.00
(ultimo ingresso 12.15)
14.00-18.45
(ultimo ingresso 18.00)
Sabato e Domenica
9.30-18.45
Orario continuato
(ultimo ingresso 18.00)
Il 31 ottobre e il 1 novembre l’orario sarà continuato 9.30-18.45
INFORMAZIONI
Numero Verde: 800 553 800
Tel: +39 0541 916306 / +39 0541 926967
UN PO' DI STORIA
Il possente masso calcareo di San Leo, trasportato nel Miocene dal Tirreno verso l'Adriatico, con le pareti perimetrali scoscese e perpendicolari al suolo, costituisce di per sè una fortezza naturale. I Romani, consapevoli di tale straordinaria attitudine, costruirono una prima fortificazione sul culmine del monte.
Durante il Medioevo, la fortezza venne aspramente contesa da Bizantini, Goti, Franchi e Longobardi. Berengario II, ultimo re del regno longobardo d'Italia, venne qui stretto d'assedio da Ottone I di Sassonia, tra il 961 e il 963.
Intorno alla metà del XI secolo, da Carpegna scesero a San Leo, allora chiamata Montefeltro, i conti di Montecopiolo; da questo importantissimo feudo, essi trassero il nome e il titolo di conti di Montefeltro.
Nella seconda metà del Trecento, la fortezza venne espugnata dai Malatesti che si alternarono nel suo dominio ai Montefeltro sino alla metà del secolo successivo.
Nel 1441, il giovanissimo Federico da Montefeltro fu protagonista di un'ardita scalata della Rocca. Nel frattempo, l'arte della guerra aveva conosciuto determinanti innovazioni e la fortezza non era più in grado di sostenere l'avvento delle armi da fuoco. Federico affidò al grande architetto e ingegnere senese Francesco di Giorgio Martini il compito di ridisegnare la rocca e approntarla alle nuove esigenze di guerra.
Nel 1502, Cesare Borgia, detto il Valentino, sostenuto da Papa Alessandro VI, riuscì ad impadronirsi della fortezza. Tuttavia, alla morte del Papa (1503), Guidobaldo da Montefeltro ritornò in possesso dei suoi domini sino al 1516, quando le truppe fiorentine capitolate da Antonio Ricasoli, spalleggiate alla corte papale da Leone X de' Medici, penetrarono nella città e fecero capitolare la fortezza.
I Della Rovere ripresero San Leo nel 1527 e la tennero sino alla devoluzione del Ducato di Urbino al dominio diretto dello Stato Pontificio nel 1631.
Dal 1631 la Fortezza venne adattata a carcere nelle cui anguste celle, ricavate dagli originari alloggi militari, furono imprigionati patrioti risorgimentali dei quali il più celebre fu Felice Orsini e liberi pensatori come il palermitano Cagliostro.
Anche dopo l'Unità d'Italia, la fortezza continuà ad assolvere la sua funzione di carcere, fino al 1906. In seguito, per otto anni, ospitò una "compagnia di disciplina" fino al 1914.
Fonte: www.comune.san-leo.rn.it