Il marrone del Montefeltro è una varietà pregiata di marrone, tipica del Montefeltro e in particolare della Comunità Montana dell'Alta Valmarecchia, già inserita nell'Elenco Nazionale dei Prodotti Tradizionali.
Si tratta di un vero e proprio prodotto di nicchia, caratterizzato da una produzione piuttosto limitata, che contribuisce a renderlo un prodotto tradizionale secondo l'accezione corrente del termine.
La presenza di castagneti secolari, tuttora in attività, attesta la coltivazione di questo prodotto fin da epoca remota: l'introduzione della coltura si fa risalire alla presenza di alcuni ordini monastici in epoca medioevale.
Il marrone si presenta come un frutto di dimensioni più grandi rispetto alla castagna, molto facile da sbucciare e ottimo per il consumo fresco. Sia il marrone che le castagne hanno note proprietà nutritive, tanto che in passato rappresentavano una fondamentale risorsa alimentare delle zone montane e veniva usato normalmente per produrre farina.
La gamma degli usi del marrone nella cucina del Montefeltro è molto ampia: oltre alle "ballotte" (lessate in acqua) e alle "caldarroste" (cotte utilizzando la tipica padella bucherellata posta sulla brace), le castagne possono trovare impiego come ingredienti di molteplici primi e secondi piatti, nonché di dolci freschi e secchi a cui bisogna aggiungere le squisite confetture.
Al fine di promuovere e tutelare la produzione e il consumo del marrone del Montefeltro, nel 2000 è stato istituito il "Consorzio di tutela e valorizzazione della Castagna della Valmarecchia", formato da quaranta proprietari di castagneti locali, a cui si aggiungono, in qualità di soci sostenitori, la Comunità Montana, i Comuni di Talamello, di Sant'Agata Feltria, di Novafeltria e di Casteldelci. Grazie alla collaborazione del Consorzio è stato possibile censire i castagneti in attualità di coltura, che attualmente coprono una superficie di circa quaranta ettari, per un totale di oltre 2.000 piante da frutto.
Obiettivi del Consorzio sono il recupero dei castagneti da frutto, la realizzazione di nuovi impianti e l'acquisto di attrezzature per la raccolta e il marketing del prodotto che attualmente viene commercializzato in occasione della Fiera delle Castagne della Valmarecchia che si tiene a Talamello (la seconda domenica di ottobre) oppure direttamente presso i produttori, i quali spesso mettono a disposizione i propri castagneti secolari alle scuole ed ai semplici appassionati.