I Luoghi dell'Anima
Pennabilli
Museo diffuso nato nel 1989 dalla fervida mente del poeta e sceneggiatore Tonino Guerra.



I Luoghi dell'Anima

Le istallazioni percorrono l'intero paese di Pennabilli e la Valle del Marecchia risvegliando l’interesse dei visitatori attraverso sottili invenzioni poetiche.

L’Associazione Mostra Mercato Nazionale d’Antiquariato con il contributo di enti pubblici e sponsor ha realizzato promosso e gestito fin dai primi anni il museo.

Le istallazioni quasi tutte all’aperto non hanno limitazioni d’accesso, gli ingressi sono gratuiti e sono visitabili tutti i giorni dalle ore 9,00 alle ore 19,00.

Il museo ha creato un notevolissimo interesse e lancio pubblicitario del nostro territorio in Italia e all’estero, ne sono testimonianza le centinaia di articoli giornalistici e i servizi televisivi.

Essi sono diventati per la loro originalità e per i contenuti universali che suggeriscono, un "modello di creatività e rivalutazione urbanistica, un museo unico nel suo genere".

Le associazioni culturali del territorio realizzano all’interno dei contenitori mussali anche eventi culturali, quali esposizioni, spettacoli musicali, teatrali e incontri.

Sono valutate in circa 100.000 all’anno le presenze dei visitatori a "I luoghi dell’anima".


Delle sette principali tessere di questo piccolo mosaico che impreziosisce il Montefeltro storico, diamo qui di seguito una breve descrizione.

L'Orto dei Frutti Dimenticati

Un “museo dei sapori” che raccoglie specie ormai perdute di alberi da frutto appartenenti alla flora spontanea della campagna appenninica, prima presenti nei vecchi orti dei contadini ora non più coltivati. Collocato nel antico orto del convento dei frati Missionari, assieme ad istallazioni artistiche quali La Porta delle Lumache del ceramista Luigi Rontini dedicata a Andrei Tarkovski, La Meridiana dell’Incontro,che ci permette di incontrare i profili d’ombra di Federico Fellini e Giulietta Masina, L’Arco delle favole del ceramista Giovanni Urbinati,e la fontana La Voce della Foglia progettata da Tonino Guerra, La grande meridiana orizzontale e nell’antico lavatoio il Calendario delle parole. Tra le cento varietà di piante, il biricoccolo, l’uva spina, la ciliegia cuccarina... oltre al Gelso della Pace, messo a dimora dal Dalai Lama.

La Strada delle meridiane

Nel centro storico del paese, le facciate dei palazzi del borgo sono impreziosite da sette meridiane d’autore che “aspettano di il vostro e il nostro tempo che scorre nella valle”.
Gli orologi solari, dipinti da Mario Araldi e “regolati da Giovanni Paltrinieri, sono riproduzioni di celebri opere pittoriche e mostrano i diversi modi in cui si è misurato il tempo nei vari secoli.

Il Giardino Pietrificato


Nella frazione di Bascio, alla base di una torre millenaria, sono collocati sette tappeti di ceramica realizzati dal ceramista Giovanni Urbinati, dedicati a sette personaggi storici che sono nati, hanno vissuto o comunque hanno “toccato” col corpo e con le parole l’antichissima torre. Giotto, Dante, Buonconte da Montefeltro, Fanina di Borboni, Matteo da Bascio, Ezra Pound, Uguccione della Fagiola.
Un “Giardino Pietrificato” affinché la loro memoria resti per sempre sospesa sul Marecchia, sorvegliata dalla torre dominatrice di quello che fu un poderoso feudo.

L’angelo Coi Baffi

Collocato nella chiesetta dei Caduti è “Il più sguarnito e poetico museo del mondo” quello dedicato all’angelo coi baffi, ospita un solo quadro, realizzato dal pittore Luigi Poiaghi ed è ispirato a una poesia di Tonino Guerra che è posta all’ingresso. Il quadro illumina l’antica cappella ed un registratore nascosto tiene in vita permanentemente, un concerto di cinguettii.

C’era un angelo coi baffi/che non era capace di far niente/e invece di volare attorno al Signore/ veniva giù nel Marecchia/ dentro la casa di un cacciatore/ che teneva gli uccelli impagliati/ in piedi sul pavimento di un camerone./ E l’angelo gli buttava il granoturco/ per vedere se lo mangiavano./ E dai e dai/ con tutti i santi che ridevano dei suoi sbagli/ una mattina gli uccelli impagliati/ hanno aperto le ali/ e hanno preso il volo/ fuori dalle finestre dentro l’aria del cielo/ e cantavano come non mai”.

Il Santuario dei Pensieri

Ubicato nel guasto Malatestiano, è l’opera più vicina all’anima del poeta, il luogo cinto dai muri di una antichissima casa, induce all’intima riflessione, giocando con i nostri pensieri, i suggerimenti, le passioni, i ricordi, sette enigmatiche e totemiche sculture in pietra sagomate con forme astratte, si affiancano una all’altra per essere “lette dall’anima” di chi seduto sull’ unica panca fa migrare i suoi pensieri.

Sette pietre misteriose
Sette specchi opachi per la mente
Sette confessori muti
Che aspettano di ascoltare
le tue parole belle
e le tue parole brutte
”.

Il Rifugio delle Madonne Abbandonate

Una collezione che vuole raccogliere le immagini sacre che adornavano le cellette agli incroci delle strade di campagna.
Circa settanta riproduzioni in terracotta policroma realizzate da ceramisti.
Il poeta ha immaginato che tutte le immagini sacre che adornavano le cellette agli incroci delle strade di campagna, rimaste sole, per difendersi dalle offese del tempo e dall’incuria dell’uomo, un giorno siano volate dalle loro nicchie e si siano ritrovate tutte in questo angolo sereno di Pennabilli.

La Madonna del rettangolo della neve

Nella frazione di Ca’ Romano è risorta in mezzo al bosco la chiesa della Madonna del rettangolo della neve e offre riparo ad una grande opera in ceramica realizzata dalla ceramista faentina Muki.
Così è raccontata al visitatore che arriva al piccolo edificio in pietra: - “Quando nel settecento si cercò di costruire un luogo di culto con le stesse pietre squadrate che erano servite ad un’antica cappella gotica scomparsa, per anni e anni non si trovava il terreno che desse garanzia di sicurezza e stabilità. Ma un giorno d’agosto del 1754 cadde la neve che dipinse sulla sponda del monte un rettangolo bianco, Così gli operai capirono che la Madonna gli stava indicando lo spazio sul quale doveva sorgere questa chiesuola.

 



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